A proposito dello sciopero Europeo del 14 Novembre

La foto qui sopra rappresenta bene il dibattito che da alcuni giorni sta imperversando riguardo i disordini avvenuti lo scorso 14 Novembre in occasione dello Sciopero Europeo contro l’Austerità. Difatti sia in televisione che su internet si assiste allo scontro tra i sostenitori della polizia e tra i sostenitori dei giovani. Entrambi questi schieramenti secondo me sbagliano, minimizzando la situazione e facendo di tutta l’erba un fascio.
Prima di schierarmi per l’uno o per l’altro schieramento, io, mi farei alcune domande. Ad esempio:

Da quando per manifestare occorrono caschi, occorre coprirsi il viso o essere munito di mazze da baseball? È proprio necessario istigare i poliziotti che stanno facendo il loro lavoro e cercare di portare la manifestazione dove non era stato concordato? Mi chiederei altre sì, come mai la polizia risponde ad atti di violenza con altrettanta violenza, invece che cercare di neutralizzare le persone pericolose come metodi diversi? E come mai i poliziotti ,una volta fermati alcune di queste persone, si permette di continuare ad infierire quando è palese che ormai sono sotto controllo?
Molti risponderebbero a queste domande affermando che la causa della violenza dei manifestanti risiede nel fatto che le persone sono arrabbiate per la crisi; che non riescono più ad andare avanti e che la violenza è uno sfogo. Altri risponderebbero che la polizia non è ben addestrata, che avvenimenti gravi accaduti in passato li obbliga ad agire in questo modo. Eppure ancora non non mi spiego come sia possibile che uno sciopero diventi guerriglia urbana. Manifestare significa cercare di portare l’attenzione su un argomento, un qualcosa, non significa distruggere tutto per far vedere quanto siamo arrabbiati. La polizia dovrebbe proteggere le persone, cercando di rispettare i non violenti e isolare i violenti, non colpire indiscriminatamente. Detto questo, non voglio generalizzare, non tutti i manifestanti sono violenti e non tutti i poliziotti si divertono a pestare chiunque. Ma se ci ragioniamo un po’, guardiamo bene le immagini (tutte le immagini) possiamo capire come i colpevoli dei disordini siano da ricercare sia nei manifestanti sia nei poliziotti. Non dobbiamo però cadere nell’errore di cercare di dare un peso ai due tipi di violenza. Non dobbiamo cadere in ragionamenti del tipo “ è più grave che un manifestante spacchi una vetrina, o dia fuoco a un cassonetto o è più grave che un poliziotto pesti a sangue e minacci dei manifestanti fermati?” La cosa grave è che si sia creata una situazione del genere, punto stop!
In realtà disordini di questo genere sono ormai “comuni” a molte manifestazioni, sin dalla riunione del WTO di Seattle nel 1999 , passando per il G8 Genova del 2001 il G20 di Toronto nel 2010 e di nuovo Roma appena un anno fa”.
Tutta questa violenza serve solo ad annullare ogni tipo di dibattito, a silenziare la voce dei manifestanti. Tutto quello che si ricorderà del 14 novembre sarà di come la polizia ha trattato gli studenti o di come gli studenti hanno creato disordini. Difficilmente si ricorderà il motivo dello sciopero, ne si ricorderanno le eventuali proposte che sono state fatte. La dimostrazione immediata di questa dimenticanza la si può ricercare nei giornali, dove si parla solo dei disordini.La si può ricercare altre sì nel dibattito politico; infatti nessun politico (se non la Merkel ma non è stato dato molto peso alla notizia), si è preso la briga di rispondere ai manifestanti, cercando di instaurare un dialogo.
Sono estremamente dispiaciuto, perché questo sciopero generale indetto in tutta Europa, potrebbe essere stato una pietra miliare nello sviluppo della Cittadinanza Europea. Grazie a questa manifestazione, i cittadini Europei, assieme, avrebbero potuto far pressione sui governi, stimolare un dialogo transnazionale e chiedere delle risposte transazionali, oserei dire Europee. Purtroppo ancora una volta nulla di tutto questo è avvenuto.
Credo che basterebbero pochi accorgimenti banali per far sì che diminuisca (non dico eliminare completamente) il rischio che una manifestazione degeneri in violenza assoluta. Per prima cosa bisognerebbe che chi organizza la manifestazione proibisca ai partecipanti portare con loro armi, di coprirsi il viso e che rispettino il tracciato previsto dalla manifestazione. Bisognerebbe avere il coraggio di dire che se anche una persona non rispetta queste regole, la manifestazione viene annullata punto. Questo permetterebbe di limitare l’affluenza di quegli elementi il cui unico scopo è quello di “far casino”. D’altro canto i poliziotti dovrebbero avere tutti un numero identificativo ben visibile, in modo da poter risalire in caso di violenza gratuita, suggerirei anche di dotare i giubbetti di microtelecamere che facciano da scatola nera del poliziotto. Mi rendo conto che queste misure che propongo non sono innovative ne sono la soluzione definitiva, ma credo potrebbero portare sulla buona strada.

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